Per questa breve riflessione sulla mia comunicazione multimediale sul web, partirei un momento dallo schema classico storicamente utilizzato per analizzare i processi di comunicazione.
Sorgente/emittente – mezzo/canale — messaggio/ contenuto — destinatario/ricevente
Come tutti gli schemi sintetici, anche questo non risolve tutti i problemi di analisi ma è un buon punto partenza per qualche approfondimento.
Per esempio, un testo su un giornale non è proprio lo stesso di un testo in un video. E un testo ascoltato non è la stessa cosa di un testo scritto. Ma allora qual è il mezzo/media del messaggio in questi casi? La parola o un suo insieme che definisce un testo? Il suono, la carta, i pixel del monitor, l’aria che propaga il suono?
La parola o un testo è un media, un canale per un messaggio, qualcosa che può avere un senso per chi ha usato quella parola come autore e per chi la legge o la ascolta.
Nel caso del giornale o del video con le scritte, il media è sempre la parola o un suo insieme, perché abbiamo sempre un testo in parole leggibili, ma in un caso è su carta e in un altro in un video sul cellulare o sul computer.
Dunque il media è sempre la parola scritta anche se il supporto è in un caso cartaceo e in un altro è video.
Il suono forse può essere considerato un media in sé, un mezzo diverso anche perché coinvolge il senso dell’udito invece che la vista.
Comunque il mezzo/canale/media che trasmette un messaggio non è la stessa cosa del supporto (la carta, i pixel del monitor) e pure gli strumenti per produrre e fruire possono essere diversi. la penna, il computer, il televisore, ecc.
Tutti i concetti possono comprendere qualcosa in più o in meno a seconda dell’uso che ne facciamo e non mi sembra interessante creare un sistema di definizioni inequivocabile per dire più semplicemente che considero come media, mezzo o canale, capace di trasmettere un messaggio/contenuto, le seguenti cose:
- testo/parola
- musica
- immagini statiche
- immagini in movimento
Sto pensando principalmente alla mia comunicazione sul web e questo elenco di mezzi di comunicazione diventa forse per me, in questa circostanza, esaustivo.
Per quel che riguarda il messaggio o contenuto, e quindi il significato di una comunicazione ci si può soffermare a lungo, perché ci si addentra nei problemi di interpretazione del fruitore del messaggio ma anche dell’autore stesso che può avere idee più semplici o complesse di chi legge, ascolta o vede il suo messaggio.
Gli studiosi sistematici di questi problemi, sono gli esperti di diverse discipline e parlerebbero di volta in volta di semantica, di ermeneutica, di struttura dei linguaggi, ma anche di analisi dell’arte, di strutture narrative, di tecniche della comunicazione, di psicologia della comunicazione, di percezione, di competenza linguistica o comunicativa, ecc.
Concentrandomi sul tema della multimedialità sul web, quella che ormai coinvolge tantissime persone nei ruoli sia di emittente sia di ricevente, mi interessa qui dire una cosa molto più semplice delle pur importanti dispute disciplinari:
considero multimediale qualsiasi momento o prodotto di comunicazione sul web che mescoli contemporaneamente la parola (scritta o ascoltata), la musica, le immagini statiche (foto o disegni) e le immagini in movimento (foto e disegni in movimento, riprese video e loro elaborazioni).
Evito di parlare di opere multimediali nel caso dei miei video su youtube o delle mie pagine web del sito, per lasciare a lavori molto più complessi e articolati questa definizione.
Nelle centinaia di video su youtube che ho pubblicato e sulle pagine di questo sito sto facendo da alcuni anni una piccola riflessione pratica e pubblica sulle possibilità di esprimersi, e di comunicare attraverso la creatività artistica multimediale.
A proposito di arte, la considero innanzitutto come un’attività capace di alimentare la mia crescita personale e il mio benessere, un modo per costruire relazioni col mondo circostante ed eventualmente come una componente della mia professione.
Anche la semplice conversazione tra due persone è un’arte, come cucinare, ma mettere qualcosa online, nel mio caso molto spesso musica e canzoni in brevi video, può assomigliare a dipingere, registrare un disco, fare teatro o cinema, più in piccolo ma alla portata di tutti economicamente.
Mi sembra importante soffermarmi sul fatto che costruire relazioni col mondo non è solo farsi sentire o vedere da altre persone, fare gruppi, scambiarsi idee, emozioni, soldi e merci.
Costruire relazioni col mondo attraverso l’arte significa avere cura di verificare attraverso i momenti di creatività, più o meno strutturati in un linguaggio, la propria relazione col mondo fisico esterno, con la sua estetica che ci parla continuamente, fare arte significa rielaborare continuamente i rapporti con la società di cui facciamo parte, con la città, con noi stessi e gli altri. Anche chiusi in casa e senza nessuna condivisione.
Quando si crea un pezzo musicale o un video con un senso artistico della cosa, ci si dà innanzitutto la possibilità di auto osservarsi, di esprimere il non detto durante le nostre vite piene di cose da fare, che non sempre possiamo scegliere.
Attraverso l’arte condivisa ci si dà un’ulteriore possibilità di comunicare agli altri cosa siamo, la nostra complessità sentimentale, di pensiero, di punti di vista dentro di noi.
L’arte è partecipazione, proprio come lo è il proprio lavoro ma rispetto a quest’ultimo può avere più spazi di libertà, se uno vuole.
Ecco, il web con la sua multimedialità e la sua popolarità è sicuramente un gran casino ma è un modo per comunicare agli altri cosa siamo, come la pensiamo e come vediamo il mondo.
Il web ci permette di elaborare pensiero e sentimento, di essere cittadini e lavoratori più consapevoli, all’interno di una potenzialità di interazioni molto più ampia di prima.
Nel mio caso specifico, da specialista di web marketing dal 2014, unisco l’utile al dilettevole, perché mescolo spesso la libera espressione musicale, e non solo, con la sperimentazione di linguaggi di comunicazione per il web, all’occorrenza utili per qualche cliente.
Alla fine, sulle mie pagine social mi sono definito con un po’ di ironia come sociologo, web specialist e pianista fuori tempo. Ho imparato nel tempo un po’ di grafica web, precedentemente un po’ disegno su carta e adesso scrivo anche racconti e testi ironici.
Sul web fruisco di contenuti di qualsiasi tipo e condivido musica e video per fare arte e farmi conoscere.
Ritorniamo al punto di partenza, allo schema di analisi per approfondire i processi di comunicazione: sorgente, destinatario, media, messaggio, strumenti, linguaggio… Ma allora il web è un nuovo media o no?
Visto che fino a prima degli smartphone internet corrispondeva alla rete dei cavi telefonici, e ancora lo è in parte, definirei il web come una infrastruttura in evoluzione per la comunicazione multimediale ed è anche un luogo virtuale per produrre e scambiarsi cultura, idee, in cui la logica del produttore e del consumatore possono idealmente coesistere nella stessa persona, come sta accadendo anche per l’energia, sempre molto idealmente però. Perché è sempre un fatto di soldi e di tempo.
P.s. Per quanto riguarda il tema della interattività con i contenuti multimediali penso alle situazioni sul web in cui si può interagire col contenuto, il messaggio, modificandolo temporaneamente o definitivamente. L’interattività secondo me riguarda un contenuto o messaggio open source (immagine, testo, audio modificabili). In pratica, questo accadde solo con i videogiochi online o offline e ancora di più con un documento, un’opera condivisa in un gruppo. Poi c’è l’interazione tra gli utenti del web ma è un’altra cosa: commenti, like, risposte nei forum. L’interazione tra utenti un po’ modifica il contenuto web condiviso da una persona. Un commento sotto a un post o a un video modifica il post stesso, o meglio interviene, può modificare i processi di interpretazione dell’autore stesso sul suo contenuto o i processi di interpetazione di un fruitore futuro.
Contattami per idee o proposte di collaborazione!