A pensarci, un social come Facebook è fatto come una serie di Blog personali collegati volontariamente e reciprocamente. Ci sono alcune differenze che riguardano la “ricchezza dei contenuti prodotti” per una pagina facebook e per un blog vero e proprio. Una differenza importante è anche che su un tuo blog puoi decidere di leggere i commenti prima di accettarli e questo può essere importante, perché i commenti a un post di blog sono come una appendice letteraria scritta insieme. Prima o poi penso che darà questa possibilità anche Facebook. Per alcuni mestieri come il politico o il giornalista, potrebbe essere la svolta della comunicazione per un futuro plurare, libero ma di qualità e personalizzato a misura di ciascuno. Sulla sua pagina di politico o di giornalista, questo potrebbe selezionare i commenti da pubblicare, secondo la sua sensibilità, per fornire un feed più o meno interessante agli elettori, a seconda della sua intelligenza comunicativa, del suo pluralismo o della sua voglia di fare propaganda vecchia e nuova. I giornalisti invece potrebbero costruire un feed informativo collettivo, magari facendosi pagare come wikipedia o in altro modo, con una donazione ma potrebbero fare lo stesso anche dei cittadini esperti.
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