Una ricerca statistica sui siti web

In questo articolo presento i dati di una piccola ricerca statistica fatta su un campione di attività commerciali e dei servizi di Napoli, presenti su Facebook, tra luglio e agosto 2024. Si tratta di un campione non rappresentativo di 191 attività di questo tipo:

  • 46 di vendita abiti/accessori.
  • 95 della ristorazione ristorazione.
  • 24 dei servizi al commercio/imprese/cittadini.
  • 26 dei servizi vendita e assistenza, attrezzi/strumenti/tecnologia.

L’idea di questa ricerca statistica è capire la dotazione di strumenti per la comunicazione commerciale di cui sono fornite attività come negozi, ristoranti e alcuni tipi di studi professionali.

di queste 191 attività considerate,

  • 110 hanno un sito web online, il 58%.
  • 27 avevano un sito ma non è più online, il 14%.
  • 54 non hanno un sito, il 28%.

Da questo primo dato si può evincere una diffusione abbastanza alta dello strumento sito web (58%), per piccole attività commerciali e di servizi. Il 58% ha un sito attualmente e se aggiungiamo il 14% che ha il sito ancora indicato sulla propria pagina facebook ma non è più online, arriviamo al 72% di attività che ha o aveva un sito online.

Se analizziamo la presenza di un sito on line per tipo di attività, abbiamo i seguenti conteggi:

  • 22 attività su 46 considerate, del settore abbigliamento/accessori,  hanno un sito online, altri 8 avevano un sito ma ora è offline.
  • 59 attività su 95 del settore ristorazione hanno un sito online, altri 11 avevano un sito ma ora è offline.
  • 14 attività su 24 considerate del settore servizi al commercio/imprese/cittadini  hanno un sito online.
  • 16 attività su 26 considerate, del settore vendita e assistenza attrezzi/strumenti/tecnologia, hanno un sito online, altri 8 avevano un sito ma ora è offline.

Ci sono delle differenze, dunque tra un settore e l’altro, nella dotazione di un sito internet, e si vedono più chiaramente con le percentuali di questa tabella:

Tipo di attività considerateHa un sito
ristorazione62%
vendita abiti/accessori48%
servizi vendita e assistenza, attrezzi/strumenti/tecnologia62%
dei servizi al commercio/imprese/cittadini58%

Il dato potrebbe essere commentato in vario modo ma è interessante soprattutto notare che i negozi che vendono abiti e accessori hanno un sito molto meno frequentemente del settore ristorazione. 

Questo è abbastanza controintuitivo, almeno a una prima valutazione, perché sembrerebbe più necessario un sito con tutti i capi di abbigliamento da mostrare a un cliente a distanza, piuttosto del sito di un ristorante con menù e foto dei piatti. 

C’è da considerare, al contempo, che è molto più semplice fare e aggiornare un sito con il menù e la foto dei piatti principali, rispetto a un sito che abbia tutti i capi di abbigliamento in vendita, tra l’altro da aggiornare molto più frequentemente, almeno in linea teorica. 

Quindi la più bassa percentuale di presenza sito, al 48%, tra piccoli negozi di abbigliamento, è un dato molto buono vista la necessità di lavoro di aggiornamento di siti di questo tipo.

Passiamo ora a considerare le piattaforme software o meglio i CMS (Content Management System) con cui sono realizzati questi siti. 

Quasi sempre, questa informazione è rilevabile inserendo l’indirizzo del sito in questione su apposite pagine di servizi web online, che individuano automaticamente proprio l’informazione su che tipo di sito si tratti.

  • 39 siti su 110 sono realizzati con WordPress.
  • 34 siti su 110 sono realizzati su piattaforma Italiaonline/Pagine gialle.
  • 37 siti su 110 sono realizzate in vari altri modi

Come si vede su un totale di 110 siti on line, più di un terzo sono realizzati in WordPress e un terzo circa sono realizzati attraverso servizi dell’azienda Pagine Gialle. I restanti sono realizzati in vari diversi modi, tra cui: Shopify, Wix, Joomla, Prestashop, etc.

Passando alla importante questione commercio elettronico, i dati rilevati sono questi:

  • 32 siti sono anche degli e-commerce, il 29%

Tra cui, 16 ecommerce sono del settore abbigliamento e accessori, 10 sono del settore ristorazione e 6 sono del settore vendita e assistenza, attrezzi, strumenti e tecnologia.

L’ultimo dato che mi sembra interessante, per riflettere su dotazioni e possibilità di pubblicizzazione, della propria attività attraverso sito web, tra queste attività considerate, è quella su alcune caratteristiche dei siti che ho visitato in questa ricerca statistica.

  • 25 siti su 110 hanno la possibilità di iscrizione a una newsletter.
  • 25 siti su 110 hanno un blog ma tra questi solo 9 hanno un post del 2024.
  • 10 siti su 110 sono consultabili anche in inglese.
  • 13 siti su 110 sono predisposti come multilingue ma quasi sempre solo in italiano.

I dati di questa breve ricerca hanno uno scopo prevalentemente descrittivo e non esplicativo, perché non ci è dato sapere informazioni interessanti come il numero di visite di ciascun sito oppure l’uso che ciascuna attività ne fa come strumento di web marketing oppure quante email ricevono attraverso i contatti del sito, quante vendite attraverso le-ecommerce, etc.

Sicuramente possiamo dire che il sito web è complessivamente considerato interessante dalla maggioranza delle piccole attività considerate, e che, con un piccolo progetto di aggiornamento, riutilizzo e diffusione, diverse attività potrebbero trarne nuovi contatti e nuovi clienti.

Chi è interessato a un’altra mia ricerca sullo stesso campione di attività, ma incentrata sull’utilizzo dei social Facebook e Instagram, può consultare questo altro recente mio articolo: 

Contattami per idee e proposte di collaborazione!

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